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Ansie e fobie negli adolescenti: la paura della paura
2017-12-14 Ansie e fobie negli adolescenti: la paura della paura

Adolescenza, ansia e fobie

L’adolescenza è il periodo che separa l’infanzia dall’età adulta: per le ragazze si situa tra gli 11 e i 19 anni, per i ragazzi si colloca tra i 12 e i 21 anni.
A causa dell’estrema delicatezza di questa fase, non è raro che i ragazzi sviluppino disturbi come ansia, attacchi di panico e fobie. Il problema dell’ansia, in particolare, sta aumentando in modo esponenziale, tanto da tradursi, a volte, in una vera e propria forma di ritiro sociale che prende il nome di hikikomori.
È importante che i genitori accompagnino i figli in un percorso di superamento di ansia e fobie, in modo da aiutarli a sviluppare una visione positiva del mondo e consentire loro diventare adulti equilibrati e felici.

ansia e depressione negli adolescenti

Ansia negli adolescenti: un problema in crescita

Secondo i dati, su duemila adolescenti tra i 15 e i 18 anni, quasi un terzo dei ragazzi e quasi metà delle ragazze soffre di disturbi ansioso-depressivi.
In America, secondo i dati dell’American College Health Association i ragazzi che soffrono d’ansia sono passati dal 50% del 2011 al 62% del 2016.
Inoltre, più di metà degli studenti universitari che, nel biennio 2015-2016, si sono rivolti ai centri d’ascolto dei campus, ha indicato l’ansia come la principale causa di malessere.
La depressione, quindi, è passata al secondo posto tra i disturbi maggiormente lamentati dai ragazzi.

Nel periodo dell’adolescenza, infatti, i numerosi cambiamenti fisici, psicologici e sociali possono innescare il Disturbo d’Ansia Generalizzato (DAG): è fondamentale intervenire in modo tempestivo in modo che il problema non diventi cronico o si ripresenti in età adulta.

Cos’è il disturbo d’ansia generalizzato?
Si tratta di uno stato d’ansia continuo ed eccessivo per intensità e durata.
L’ansia non si concentra su un singolo fattore, ma riguarda più eventi e situazioni, rendendo il disturbo difficile da controllare.
Di seguito i sintomi più comuni:

  • Irrequietezza
  • Tensione muscolare
  • Stanchezza cronica
  • Irritabilità
  • Difficoltà di concentrazione
  • Disturbi del sonno

Le preoccupazioni degli adolescenti riguardano soprattutto la sfera delle relazioni, il bisogno di essere accettati dai coetanei, la ricerca di libertà e indipendenza dai genitori.
Ed è proprio all’interno della famiglia che spesso si accentuano i problemi di DAG dell’adolescente: è quindi utile indagare le relazioni famigliari per individuare le possibili radici del disturbo.
I ragazzi, infatti, tendono a percepire i genitori come oppressivi o, all’opposto, freddi e disinteressati: proprio questi due poli opposti determinano l’insorgere dell’ansia.

disturbo d'ansia generalizzato in adolescenza

Quando l’ansia si trasforma in panico

Può capitare che l’adolescente si senta sopraffatto dall’ansia, in un tale grado da non essere in grado di gestirla: ecco che si verificano gli attacchi di panico, provati secondo i dati dal 28% dagli studenti delle scuole superiori.
Durante un attacco di panico la persona rimane pietrificata da una paura impossibile da affrontare; a livello fisico, questa sensazione si esteriorizza in sudorazione, tremore, nausea, sensazione di soffocamento.
Molto spesso l’attacco di panico è scatenato da eventi che rischiano di mettere in crisi l’identità ancora insicura dell’adolescente (ad esempio, un’interrogazione che si teme di fallire, o un incontro con la persona per la quale si ha una cotta) e si può leggere come una reazione di fuga da situazioni potenzialmente imbarazzanti o dolorose.
Bisogna quindi aiutare il ragazzo ad affrontare ciò che lo spaventa, in modo da evitare il più possibile il ripetersi di attacchi di panico.

il circolo vizioso del panico

Hikikomori e ritiro sociale in adolescenza

Di recente si parla molto degli adolescenti che si ritirano per mesi, o addirittura anni, nella propria camera, senza alcun contatto diretto con il mondo esterno che non sia filtrato dallo schermo di un computer.
Sono i cosiddetti hikikomori, termine giapponese che significa letteralmente “isolarsi, stare in disparte”. Ritenuto per lungo tempo un fenomeno esclusivamente nipponico, i numeri (non ufficiali) parlano di almeno 100.000 casi anche nel nostro Paese.

Come si manifesta questa sindrome? Ecco alcuni dei sintomi più comuni:

  • Permanenza prolungata all’interno delle mura domestiche
  • Totale interruzione dell’iter scolastico o lavorativo
  • Comunicazione assente con genitori e familiari
  • Mancanza di amicizie
  • Assenza di relazioni significative/li>
  • Mancanza di ogni tipo di relazione emotiva/fisica

Le cause di questo ritiro sociale non sono chiare; nel caso del Giappone, molti trovano le radici del fenomeno in una società fortemente competitiva, vissuta come conformista e riluttante ad aprirsi alle novità, dove i giovani faticano a trovare una collocazione.
In una società di questo tipo, il successo e le apparenze sono il metro con cui gli individui vengono giudicati. L’adolescente insicuro, con un’idea ancora confusa di sé e del proprio futuro, può trovare le aspettative della famiglia e della società talmente soffocanti da scegliere di ritirarsi completamente nel proprio mondo rassicurante.
L’hikikomori diventa tale, nella maggioranza dei casi, proprio nel periodo dell’adolescenza. È solitamente di sesso maschile (ma sono in aumento anche i casi riguardanti le ragazze), figlio unico, con genitori laureati, di estrazione medio-alta.

Secondo i dati, il 30% degli hikikomori trascorre molto tempo sul web, dove frequenta chat e forum ma attenzione: nonostante quello che spesso si crede, l’hikikomori non va confuso con la dipendenza da internet!
La maggior parte dei ragazzi utilizza questo strumento come passatempo, come un modo per evadere dalla propria situazione.
Questo può avere una valenza positiva: vengono infatti mantenuti dei contatti con altre persone, seppure virtuali.

cos'è l'hikikomori

Come interviene lo psicologo nei casi di hikikomori?
Chiaramente non sarà il ragazzo a chiedere aiuto, ma le persone che lo circondano, in special modo i genitori, con i quali lo psicologo avrà il primo contatto e dai quali raccoglierà le informazioni preliminari. Obiettivo dell’intervento sarà entrare in contatto con il ragazzo, conquistarne la fiducia, fino ad accompagnarlo in brevi “escursioni” nel mondo esterno.
Lo psicologo lavorerà anche sulla percezione di sé e sull’ansia che spesso accompagna le manifestazioni di hikikomori.

Le fobie nel periodo dell’adolescenza

L’adolescenza, periodo di transizione e cambiamenti, può diventare terreno fertile per l’insorgere di fobie, in particolare riguardanti la sfera del sociale, favorite anche dalle insicurezze e dai timori dei ragazzi.

La parola “fobia” deriva dal greco phóbos e significa “paura, panico”: chi soffre di una fobia, infatti, la maggior parte delle volte è consapevole del fatto che le sue reazioni sono del tutto esagerate e immotivate, ma non riesce a controllarle. Le situazioni che possono potenzialmente scatenare il disturbo vengono evitate il più possibile.
Chi soffre di fobie può sentirsi inadeguato, incapace di gestire le situazioni che più teme: questo, soprattutto in un periodo di formazione della personalità, può condurre il ragazzo a sviluppare una bassa autostima che potrebbe influire negativamente sull’area delle relazioni o degli studi.

La fobia scolare
La scuola rappresenta una parte fondamentale nella vita di un adolescente ma, a volte, può generare vere e proprie fobie.
Si chiama “fobia scolare” il rifiuto più o meno improvviso di andare a scuola, che né i genitori né gli insegnanti riescono a scalfire. A volte questo rifiuto può essere scatenato da un singolo episodio, altre volte c’è un’escalation di episodi che portano a una frequenza sempre più sporadica e all’interruzione della frequenza.
Può capitare che il ragazzo mantenga tutti gli impegni che non riguardano la scuola, altre volte che si isoli completamente e rifiuti di uscire da casa.
Nonostante l’adolescente imputi le cause del suo comportamento all’ambiente scolastico, spesso la realtà è più complessa. Siamo infatti di fronte a una fobia, cioè a una paura irrazionale, che si sviluppa senza alcuna colpa dell’oggetto temuto, in questo caso la scuola.

cos'è la fobia scolare

Le cause della fobia scolare non sono chiare; tuttavia sembra che siano strettamente collegate a problemi in famiglia o a paure riguardanti la sfera famigliare.
Ad esempio, i rientri prima della fine dell’orario scolastico a causa di presunti “malesseri” sembrano più legati al timore che possa succedere qualcosa a casa che a paure causate dalla scuola.

In questi casi, la terapia non si rivolge solo al ragazzo, ma anche ai genitori e alla scuola, che viene coinvolta nella ricerca di soluzioni alternative per non interrompere l’iter scolastico.
A volte può essere necessario che il ragazzo sia assistito in classe da un famigliare, in modo da avere una “rete di sicurezza” alla quale rivolgersi in caso di bisogno. La terapia farà in modo che questo supporto diventi sempre meno necessario, fino a rendere il ragazzo nuovamente autonomo.

Le psicologhe di Studio PPT possono aiutare tuo figlio a gestire l’ansia nel periodo dell’adolescenza. Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero 338 8107973 o inviare una mail a info@puntopsicoterapiatorino.it

Ansia e fobie negli adolescenti a Torino – approfondimenti

1) Perché gli attacchi di panico sembrano diventare particolarmente frequenti nel periodo dell’adolescenza? Come una combinazione di paura del giudizio e del rifiuto, di ansia da prestazione e ansia sociale possono innescare un disagio tale da bloccare il ragazzo in una reazione di panico incontrollata.
http://www.psicologoapadova.com/disagio-adolescenziale-gli-attacchi-di-panico-dalla-paura-di-perdersi-alla-paura-della-paura/

2) L’articolo approfondisce l’insorgere del disturbo d’ansia generalizzato, le sue manifestazioni, i fattori che possono influenzare la sua comparsa.
http://www.terzocentro.it/disturbi-ansia/disturbo-dansia-generalizzato/

3) Un breve articolo per aiutare i genitori a riconoscere i segnali di problemi legati all’ansia nel periodo dell’adolescenza.
http://www.adolescienza.it/sos/sos-genitori-adolescenti/lansia-in-adolescenza-come-riconoscerla/

4) Alcune delle cause che possono scatenare il disturbo d’ansia generalizzato e come il rapporto tra genitori e figli può scatenare dinamiche negative all’interno della famiglia.
http://www.stateofmind.it/2013/05/disturbo-ansia-generalizzato-gad/

5) L’articolo presenta dei dati interessanti per comprendere la portata del fenomeno dell’ansia in adolescenza e offre spunti di riflessione per individuarne meglio le cause.
http://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2014/06/30/news/la-depressione-comincia-nell-adolescenza-e-non-va-ignorata-1.171226?refresh_ce

6) Pur incentrato sull’esperienza americana, l’articolo mette a confronto i dati riguardanti depressione e ansia tra gli adolescenti, mostrando come negli ultimi anni vi sia stata una crescita esponenziale di quest’ultima.
http://salute.robadadonne.it/perche-sempre-piu-adolescenti-soffrono-di-ansia-in-modo-grave/

7) Nell’articolo si indaga come cambiano le paure dall’infanzia all’adolescenza, la differenza tra paura e fobia, quali possono essere gli effetti scatenanti.
https://www.istitutobeck.com/fobie-specifiche-bambini

8) Le fobie specifiche sono paure irrazionali e incontrollabili scatenate da un singolo fattore (es: ragni, spazia aperti, grandi altezze ecc). L’articolo ne prende in considerazione le cause scatenanti e il possibile trattamento.
http://www.sos-genitori.it/patologie-infantili/fobie-specifiche-nei-bambini-e-negli-adolescenti/

9) I tipi di trattamento che uno psicologo può offrire a un adolescente che soffre di problemi che possono comprendere ansia, attacchi di panico, disturbi dell’alimentazione, rifiuto di andare a scuola:
http://centroclinicocrocetta.it/psicoterapia-cognitiva/adolescenza/

10) Quello dell’hikikomori è un fenomeno in crescita anche nel nostro Paese: Hikikomori Italia è l’associazione nazionale di informazione e supporto sul tema dell’isolamento sociale volontario, che colpisce soprattutto gli adolescenti.
http://www.hikikomoriitalia.it/

11) Hikikomori e social withdrawal sono termini che indicano il ritiro sociale in adolescenza, caratterizzato da assenza di rapporti interpersonali, reclusione volontaria in casa, assenza di comunicazione con la famiglia. L’articolo approfondisce l’”identikit” dell’hikikmori e presenta le possibili forme di intervento dello psicologo.
http://www.stateofmind.it/2017/04/hikikomori-social-withdrawal/